Pro e contro delle pratiche on line

Da questa osservazione è nato nello scorso lockdown il manuale “Yogi Si Diventa” per una pratica personale e sicura.
Per me, abituata a guidare classi yoga dal vivo è stato, ed è davvero difficile passare a questa modalità. So bene che gli studenti, soprattutto i principianti hanno bisogno di essere osservati e guidati attentamente… la sensazione è un po’ quella di abbandonarli…senza dimenticare di quanto giustamente, gli studenti stessi si sentano più tranquilli e sicuri nell’essere osservati e supportati durante la pratica.
Di nuovo il lockdown ci mette alla prova e ci stimola a trovare nuove soluzioni e nuovi percorsi. Quindi a primo sguardo il contro delle pratiche on line è proprio questo, la mancanza dell’osservazione e del sostegno dell’insegnate a livello personale. Il secondo punto a sfavore di questa modalità è non potermi assicurare che tutti lavorino nelle migliori condizioni: tappetino o attrezzatura di sostegno da usare nella giusta maniera e al momento giusto. Il terzo punto è il timore che nonostante gli accorgimenti e le varianti possano farsi male, soprattutto chi si unisce alle pratiche di gruppo on line ma che non ho mai visto praticare dal vivo. E’ proprio da questi tre punti che sono nate le pagine del manuale. Il mio dovere da insegnate e il mio personale modo di dare un contributo per poter mettere in sicurezza con consigli e accorgimenti la pratica di ognuno come se fossi lì con loro.
Quello che invece in alcun modo si riesce a sostituire è la magia, la forza e l’energia della pratica di gruppo in sala…la pura e semplice vita reale. Ahimè per quella adesso bisogna ri-aspettare tempi migliori! Intanto quello che possiamo fare è continuare a praticare on line e ringraziare questo sistema che ad ogni modo ci tiene uniti e in contatto e che comunque ci sta insegnando qualcosa.
Osservando quello che è successo nei mesi scorsi e che sta ancora succedendo in questi giorni siamo riusciti a ricavarne dei pro!
Il mio pro da guida è quello di diventare ancora più specifica nello spiegare una posizione e trovare molte più varianti affinché dall’altra parte tutti possano riuscire ad eseguire la loro asana. Sto cercando quanti più modi possibili per assottigliare le capacità d’ascolto del proprio corpo e coltivare la fiducia di se nei praticanti. Sto imparando a mettermi davanti ad un video e provare a far arrivare le stesse energie che vorrei trasmettere dal vivo.
Nel confronto con gli yogi attraverso messaggi e telefonate ho osservato che anche da quell’altra parte dello schermo nascono pro come piccoli germogli!
Il primo, è l’opportunità di testare davvero la propria volontà di praticare nonostante tutto, di aumentare e mantenere fede all’impegno preso, di migliorare la capacità d’organizzazione della giornata e imparare ad osservare le scuse che ci si racconta (è normalissimo!) per non praticare e provare a bandirle.
Il secondo è aprire la strada ad una propria pratica personale. Portare la pratica a casa propria, nei propri spazi significa davvero personificarla e farla diventare più intima. Scelgono il loro piccolo spazio in cui aprire il tappetino e lo caricano man mano della propria energia. Casa diventa anche sala yoga! Scelgono loro il giorno e l’orario avendo l’opportunità di seguire le lezioni non solo in diretta ma anche in differita. Hanno la possibilità di fermare il video e provare e riprovare un determinato asana o ripetere più volte una lezione che gli è particolarmente tornata utile o in cui hanno trovato più difficoltà.
Questo modo significa dare alla pratica una marcia in più per farla diventare, se vogliamo, una nostra routine quotidiana, ritagliandoci anche 30 minuti al giorno.
Siamo solo noi che possiamo modellare al meglio quello che ci accade e questo doppio lockdown per noi è un’ importante e preziosa lezione di yoga che stiamo eseguendo e imparando insieme!


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