Inversioni sì, inversioni no durante il ciclo

Fino al tardo Ventesimo secolo la maggior parte dei testi yoga non facevano alcuna differenza tra uomo e donna, principalmente perchè le donne erano considerate inadatte e “impure” e quindi escluse.
Solo con l’arrivo dello Yoga in Occidente si iniziano a trovare istruzioni specifiche che si rivolgono ai bisogni e alle condizioni speciali della donna. (Anche se spesso ancora legate a vecchi pregiudizi patriarcali e sessisti).

Ad esempio Geeta Iyengar, figlia del Maestro Iyengar nel suo testo dedicato alle donne “Yoga per la donna” scrive: “Durante il periodo mestruale (della durata di 48-72 ore) è consigliabile il completo riposo. Non si dovrebbero praticare asana. Si può riprendere la pratica normale dal quarto o quinto giorno”. La stessa prosegue consigliando la possibilità di fare dei semplici piegamenti in avanti per ridurre la tensione.

Nel tempo altri maestri e studiosi si sono espressi su cosa sia meglio praticare o evitare sul tappetino nei giorni di ciclo. La praticante e insegnante Bobby Clennell affronta così l’argomento: “Se si porta il corpo in posizione invertita, il processo naturale dell’eliminazione del sangue mestruale viene disturbato; si rischia che il flusso ritorni indietro nella cavità mestruale e nelle tube di Falloppio, spingendo l’utero ad adattarsi a questa condizione innaturale piuttosto che a funzionare normalmente. Dato che il processo delle mestruazioni è basato sull’eliminazione, è una precauzione dettata dal buon senso evitare queste posizioni. E’ consigliabile non praticare alcuna posizione di inversione finchè il flusso mestruale non si è definitivamente interrotto”.

Nello yoga moderno questa è diventata una precauzione dettata dal BUONSENSO, anche se in realtà il flusso mestruale non è condizionato dalla forza di gravità.

E’ chiaro che certe prescrizioni vanno valutate attraverso la propria esperienza personale.

Per quanto riguarda inversioni si, inversioni no durante il ciclo mestruale, è necessario ricordare che nessuno studio o ricerca ha fornito prove stringenti a sfavore delle posizioni di inversione durante il ciclo mestruale.
E’ necessario inoltre ricordare che non solo ogni corpo ma anche ogni ciclo è diverso da donna a donna e che nella stessa donna può variare di volta in volta.

E’ importante saper adattare la pratica al proprio corpo e al proprio sentire ogni giorno e non solo durante il ciclo mestruale. Questo tipo di ascolto e sensibilità si acquisisce e assottiglia nel tempo.

Quello che ho notato dalla mia esperienza personale di pratica, insegnate e amica intima di tante praticanti è che di certo nei primi giorni di ciclo può capitare di sentirsi spossate e avere una sensazione di pesantezza negli arti superiori ed inferiori. Si ha poca voglia di muoversi ed esporsi e di certo non si sente la necessità di dinamismo o d’ impegnarsi in posizioni di forza o d’inversione… è davvero più forte il richiamo verso la terra, la Madre Terra. E’ molto più gradevole farsi coccolare dagli asana con l’uso e il sostegno di coperte e cuscini. Asana che ci radicano, che estendono gli inguini, il tratto addominale o lombare, in cui solitamente si crea maggiore tensione. A volte è davvero necessario poter restare in queste posizioni per tutto il tempo di cui si sente il bisogno per poter ascoltare, respirare, ammorbidire e lasciar fluire.

Coccolarsi.

Anche questo è yoga.

Lo yoga che si adatta al corpo e al nostro sentire.

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